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CAPITOLO D’INVESTITURA A PALAZZO BORGHESE – 9 MAGGIO 2015

Reale Ordine Dinastico dei Cavalieri di San Giovanni piccoloLa prima cerimonia dell’era moderna del Reale Ordine Dinastico Aragonese dei Cavalieri di San Giovanni (R.O.D.A.) è stata celebrata il 9 maggio 2015 nel magnifico Palazzo Borghese in Via Ghibellina in Firenze.

Il Gran Maestro dell’Ordine S.A.R. Don Thorbjorn Paternò Castello di Carcaci, di Ayerbe, di Aragona, dei Principi di Emanuel etc…, coadiuvato dal Gran Cancelliere Don Delio Cardilli Conte di Barracas e dal Governatore dell’Ordine Don Giovanni Guerrieri Principe di Castelsardo, acclamato e circondato dall’affetto e dal rispetto dei Postulanti, ha elevato al grado di Dama o Cavaliere 32 nuovi membri del R.O.D.A. che hanno giurato di rinverdire le gesta di quanti nel passato hanno combattuto e difeso i valori cristiani ponendosi a baluardo contro le invasioni dei Mori nella penisola Iberica ed impedendo agli stessi di dilagare nel resto dell’ Europa.

IL GRAN MAESTRO

stemma paternò miniaturaIl Gran Maestro del Reale Ordine Dinastico Aragonese è il Capo di Nome e d’Arme della Real Casa Paternò Castello di Valencia e Sardegna nella persona di Sua Altezza Reale il Principe Reale Don Thorbjorn Paternò Castello Guttadauro di Valencia d’Ayerbe d’Aragona di Carcaci e d’Emmanuel.

Nato nel 1976 a Monldal in Svezia, all’età di 31 anni è diventato Gran Maestro degli Ordini Equestri di Famiglia, la successione è stata voluta dal padre il Principe Reale Don Roberto II.

Il lettore non superficiale si chiederà come mai in tra le linee della Casa Reale ci siano due Principi pretendenti e Capi di due diverse Case Reali.

Già una volta tra tutte le linee della Casa Paternò, è stata scelta una linea cadetta e segnatamente quella Paternò Castello e Guttadauro, Principi d’Emmanuel.

IMG-20120623-00242Ricordiamo che la scelta venne fatta mediante un’actio familiare in Palermo il 14.6.1853, alla quale intervennero tutti i Capi dei vari rami Paternò e sono noti i precedenti per cui una famiglia principesca o reale, regola autonomamente le proprie leggi di successione.

Nel Patto di Famiglia, steso per rogito del notaio Gioacchino Accardi, è detto che Don Mario fu scelto come rappresentante delle regali pretensioni della Casa, perché era “il solo in cui il sangue reale aragonese circolava due volte”: come Paternò e come Guttadauro.